
martedì 9 dicembre 2008
giovedì 4 dicembre 2008
Mi ritorni in mente...
lunedì 1 dicembre 2008
Prigionieri di se stessi
Un'altra settimana ha inizio...
Eccomi, come ogni mattina, seduta su questa sedia, davanti al computer, chiusa in questo ufficio, che per quanto mi sforzi di rendere accogliente con piante, foto, luci soffuse, oli essenziali e musica dolce in sottofondo, rimane per me una prigione...
Fisso le carte, rileggo le mail, cerco la forza di fare qualcosa, di mandare avanti queste scartoffie,
ma non ce la faccio... E' più forte di me... Mi viene il vomito...
Non mi interessa quello che faccio, non mi piace!
Come entro qui dentro divento nervosa...
Avverto l'energia negativa che ristagna qui dentro...
Mi fa fastidio solo la presenza di certe persone...
Fortuna che sono in ufficio da sola, così non vedo le loro facce...
Ma so che sono lì e questo basta a rendermi intollerante...
Sarà un problema mio? Probabile...
Stamattina venendo al lavoro stavo male
Sarà che dormo poco e non riposo
Sarà che ho l'oppressione al petto e fame d'aria
Sarà che piove e che la brutta stagione quest'anno mi uccide
Fatto sta che una vocina dentro mi diceva: "scappa... sparisci... non andare in ufficio stamattina... prenditi un giorno per te... inventati qualcosa... vai sui colli, o in montagna e stai in contatto con la natura... te e il silenzio, te e l'aria fredda, te e gli alberi, anche se spogli, loro ti parlano, te e il cielo, te e la pioggia, te fusa all'universo..."
Era il mio istinto a parlare, ma la razionalità, il senso del dovere, sono sempre lì, in prima fila, come delle sentinelle, a controllare che io non faccia cazzate, a controllare che io non mi lasci andare, mai... perché lasciarsi andare, fare follie, fare pazzie è peccato... non va bene... non è da persone mature e responsabili...
Basta! Non ne posso più di questa serietà, severità, sterilità...
Io voglio vivere, voglio sentirmi viva...
Per una volta voglio andare controcorrente...
Ma tra dire e il fare... c'è sempre di mezzo quel Gendarme!
E così eccomi qua... a fare finta... fare finta di lavorare, fare finta di sorridere, fare finta di andare d'accordo, fare finta di stare bene...
E aspetto... aspetto che la giornata lavorativa finisca...
Aspetto che la settimana lavorativa finisca...
Depenno i giorni sul calendario... perché? E' come cancellare ogni giorno della propria vita...
Aspetto il Natale... solo perché ho le ferie e non devo alzarmi la mattina per venire qui, a fingere di vivere...
Aspetto... il mio momento... Ma quale? Ma quando? Ma come?
Sto bene solo quando sono chiusa in casa, senza contatti con l'esterno...
Non mi sento sola... sono con i miei amici pelosi... e sono con me stessa... la migliore amica che ho...
Anche se nemmeno lei mi capisce fino in fondo...
Eccomi, come ogni mattina, seduta su questa sedia, davanti al computer, chiusa in questo ufficio, che per quanto mi sforzi di rendere accogliente con piante, foto, luci soffuse, oli essenziali e musica dolce in sottofondo, rimane per me una prigione...
Fisso le carte, rileggo le mail, cerco la forza di fare qualcosa, di mandare avanti queste scartoffie,
ma non ce la faccio... E' più forte di me... Mi viene il vomito...
Non mi interessa quello che faccio, non mi piace!
Come entro qui dentro divento nervosa...
Avverto l'energia negativa che ristagna qui dentro...
Mi fa fastidio solo la presenza di certe persone...
Fortuna che sono in ufficio da sola, così non vedo le loro facce...
Ma so che sono lì e questo basta a rendermi intollerante...
Sarà un problema mio? Probabile...
Stamattina venendo al lavoro stavo male
Sarà che dormo poco e non riposo
Sarà che ho l'oppressione al petto e fame d'aria
Sarà che piove e che la brutta stagione quest'anno mi uccide
Fatto sta che una vocina dentro mi diceva: "scappa... sparisci... non andare in ufficio stamattina... prenditi un giorno per te... inventati qualcosa... vai sui colli, o in montagna e stai in contatto con la natura... te e il silenzio, te e l'aria fredda, te e gli alberi, anche se spogli, loro ti parlano, te e il cielo, te e la pioggia, te fusa all'universo..."
Era il mio istinto a parlare, ma la razionalità, il senso del dovere, sono sempre lì, in prima fila, come delle sentinelle, a controllare che io non faccia cazzate, a controllare che io non mi lasci andare, mai... perché lasciarsi andare, fare follie, fare pazzie è peccato... non va bene... non è da persone mature e responsabili...
Basta! Non ne posso più di questa serietà, severità, sterilità...
Io voglio vivere, voglio sentirmi viva...
Per una volta voglio andare controcorrente...
Ma tra dire e il fare... c'è sempre di mezzo quel Gendarme!
E così eccomi qua... a fare finta... fare finta di lavorare, fare finta di sorridere, fare finta di andare d'accordo, fare finta di stare bene...
E aspetto... aspetto che la giornata lavorativa finisca...
Aspetto che la settimana lavorativa finisca...
Depenno i giorni sul calendario... perché? E' come cancellare ogni giorno della propria vita...
Aspetto il Natale... solo perché ho le ferie e non devo alzarmi la mattina per venire qui, a fingere di vivere...
Aspetto... il mio momento... Ma quale? Ma quando? Ma come?
Sto bene solo quando sono chiusa in casa, senza contatti con l'esterno...
Non mi sento sola... sono con i miei amici pelosi... e sono con me stessa... la migliore amica che ho...
Anche se nemmeno lei mi capisce fino in fondo...
Iscriviti a:
Post (Atom)